Parklife: la prima mostra mondiale di street art en plein air

Parklife: la prima mostra mondiale di street art en plein air

Valentina a Lodi per Famacademy

Creare un ambiente di lavoro ricco di stimoli e di spunti creativi per trascorrere del quality time in azienda: questa è la mission del progetto Parklife di Prologis in collaborazione con CEVA logistics.

L’idea nasce da un progetto europeo dell’azienda e nella sede di Lodi si è voluta rappresentare una creatività 100% italiana.

Le opere di street art sono solo la parte più scenica del grande progetto. 

Prologis ha infatti istituito aree relax con tavoli da ping pong, zona picnic e una rest room dedicata ai trasportatori.

Tutto ciò per creare un ambiente conviviale e curioso in cui creare relazioni e non pure collaborazioni fra i dipendenti.

LA STREET ART

Parklife nasce sotto la guida dell’art director Enrico HEMO Sironi che ha selezionato 8 artisti italiani di urban art di fama internazionale.

Il fil rouge é l’accostamento fra urbanismo e la natura in tutte le sue forme.

FONT ( foto 1)

L’opera rappresenta l’evoluzione verso il futuro. 

Le figure si muovono verso il domani che è incerto e spaventoso, rappresentato dai colori scuri dell’opera, ma allo stesso tempo è un vortice positivo in cui tuffarsi, evidenziato dai cerchi colorati.

La natura è rappresentata proprio dall’uomo e dalla sua consueta evoluzione.

HITNES( foto 2)

La natura in questo caso prende ispirazione dal mondo animale: il movimento migratorio dei volatili. 

Le linee sono le rotte del viaggio da loro intrapreso verso dei luoghi fantastic,i raffigurati nelle “cartoline” incastonate nell’opera.

MADE 514 ( foto 3)

Fa parte di una crew di writers e questo si evince dallo stile dell’opera.

Tutto parte dalle lettere del suo nome, come vuole la tecnica del lettering, che si mescolano con forme nuove, picche e quadri, che rendono l’artwork bidimensionale.

É un’opera di contrasti: colori pastello con quelli scuri, forme morbide e linee taglienti.

Coraggio verso l’innovazione.

JOYS ( foto 4)

Parte anche lui della crew di writers.

É un vero labirinto di griglie geometriche in cui il grigio e il nero creano un mondo prospettico.

Partendo dal lato di sinistra analizzando bene le forme si possono vedere le lettere del suo nome JOYS. La “o” é ben visibile nel lato sinistro della foto.

MACS ( foto 5)

L’opera è stata realizzata con la bomboletta!

Si parla di futuro ed innovazione.

Un moderno minotauro che taglia il filo, un chiaro rimando al filo di Arianna, che rappresenta il passato e sta andando verso il futuro, i suoi sogni e la libertà.  

Anche la vespa rappresenta il domani perché vola ed è sinonimo così di sostenibilità.

Alcuni particolari come ad esempio l’orologio sfruttano un elemento pre esistente del serbatioio.

Nella seconda parte dell’opera c’è la creative soup, un chiaro rimando ad Andy Warhol in cui le icone rappresentano la tecnica dell’artista.

Il codice a barre nell’ultima parte del serbatoio rappresenta la data di creazione dell’opera.

SEA CREATIVE ( foto 6)

Un’opera bidimensionale che sfrutta la tecnica degli strappi per ricreare più livelli di linguaggio. 

Vengono utilizzati i colori del logo Prologis: azzurro per rappresentare diversità, inclusione, futuro e innovazione verde per la natura e bianco dedicato alle persone che vivono gli spazi.

VESOD ( foto 7)

L’opera si ispira all’infinito di leopardi, il simbolo che si vede proprio nel centro.

La donna rappresenta è la sua fidanzata, la sua musa ispiratrice che vive il tempo e lo spazio in infinte forme. 

I fili d’erba disegnati si mischiano con un giardino verticale reale su diversi livelli: un impressionante lavoro di precisione che rende l’opera magica.

ETNIK ( foto 8)

Una rappresentazione della città dall’alto in cui viene utilizzata la tecnica del lettering.  Sotto i solidi più grandi c’è del giallo che rappresenta il campanile vicino alla sede Progis che l’artista vedeva durante la realizzazione dell’artwork.

Anche in questo caso ritroviamo dei giardini verticali che si mischiano con l’opera grazie all’utilizzo dei colori e delle rappresentazioni delle foglie in primo piano.

Questa è stata la prima grande opera di “Show-on” che ha nettamente superato le mie aspettative.

Lavoro nel mondo degli eventi e la comunicazione è la mia passione quindi sono abituata ad assistere ad iniziative di puro “Show-off” in cui la notiziabilità e il ritorno di immagine sono l’obiettivo principale. 

Qui l’unico fine è migliorare il benessere, il “wow effect” tanto cercato dai brand ne è solo la conseguenza.

Nessuna comunicazione eclatante lo “show is on” solo per i dipendenti.

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