Intervista a Manuela Piazza

Intervista a Manuela Piazza

Un grazie di cuore a Manuela Piazza , insegnante e illustratrice di libri che ha aderito con entusiasmo al progetto FAM@, illustrando con i suoi fumetti la storia in evoluzione di Luciana&Giulio “Vedere il mondo da un oblò”

1) Quando hai iniziato a disegnare?

Per quanto possa ricordarmi…da quando ho imparato a impugnare una matita!Da bambina il disegno era il mio passatempo preferito, ricordo ancora quanto mi piacesse usare le tempere e i pennelli all’asilo e le ore trascorse a disegnare i miei personaggi preferiti dei cartoni animati. Crescendo mi sono specializzate nelle caricature dei miei compagni di classe e naturalmente…dei professori!

2) Che ruolo ha il disegno nella tua vita di insegnante?

Il disegno è per me innanzi tutto conoscenza del bambino. Adoro osservare tutti i dettagli dei disegni dei miei alunni. La scelta dei colori, la leggerezza o pesantezza del tratto grafico, la posizione degli oggetti rappresentati sul foglio, i particolari che raffigurano, mi suggeriscono informazioni preziose sullo stato d’animo e il carattere dei miei piccoli alunni.

Ma il disegno è anche un linguaggio comune che ci accomuna, un mezzo di comunicazione immediato che mi permette di entrare subito in empatia con loro.

3) Come mai hai deciso di scrivere libri di scarabocchi, cornicette e pregrafismi?

Mi piaceva l’idea di offrire un modo divertente e giocoso per avvicinare i bambini all’arte grafica e successivamente alla scrittura. Oltre alla grande importanza del disegno libero, dobbiamo insegnare ai nostri bambini le tecniche e i “segreti” per imparare a disegnare e a scrivere in modo corretto, evitando inutili fatiche ed errori. È un percorso graduale che comincia dall’imparare la corretta impugnatura della matita, onde evitare posture scorrette e problemi di disortografia. Gli scarabocchi, i labirinti e le cornicette rappresentano un valido aiuto per imparare a concentrarsi, a riconoscere e orientarsi nello spazio, a favorire l’allenamento occhio-mano, e… tanto altro ancora!

4) Quale consiglio daresti alle tue colleghe per valorizzare l’arte come veicolo per la crescita emotiva del bambino?

Suggerirei di offrire loro una grande varietà di materiali e strumenti, di insegnare diverse tecniche di disegno, e poi di lasciarli liberi di esprimersi liberamente,come preferiscono. I bambini devono toccare, manipolare, sporcarsi, divertirsi e trovare la loro personale modalità espressiva. Incoraggiare sempre i ragazzi a migliorare e a sperimentare nuovi linguaggi artistici e soprattutto ricordarsi che non esistono disegni “belli” o “brutti”!

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