28
Apr
ESOPO – Il cervo alla fonte e il leone
Vi propongo oggi la lettura di una bellissima fiaba di Esopo per riflettere su come a volte, ciò che riteniamo importante non lo è mentre ciò che disprezziamo si rivela la cosa più importante che abbiamo. Secondo voi possiamo fare un paragone tra questa favola e l’emergenza che stiamo vivendo? Quali sono le cose perse di cui sentiamo di più la mancanza e alle quali prima non davamo peso o non ci piaceva fare?
“Un cervo, assetato, andò ad una fonte per bere; lì, rimase ad osservare la sua immagine riflessa nell’acqua. Era fiero delle sue grandi corna, dai disegni intricati, mentre le sue gambe, proprio non gli piacevano: erano così fragili.Stava ancora riflettendo sul suo riflesso quando un leone si mise ad inseguirlo. Il cervo si diede alla fuga e, per un bel pezzo, riuscì a distanziarlo: infatti, le sue gambe correvano più veloci di quelle del leone sulla pianura..Ad un certo punto, però, il cervo si ritrovò in una fitta boscaglia, piena di rovi e cespugli. Aveva fatto poca strada che le corna gli si impigliarono tra i rami: tra gli alberi bassi, il cervo non riusciva a muoversi e il leone lo raggiunse in un attimo.
In punto di morte, il cervo si disse tra sé: “Me infelice! Solo adesso capisco che quelle gambe che disprezzavo tanto potevano salvarmi, e queste corna di cui andavo tanto fiero sono state la mia rovina”.
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ELENA
Dopo aver letto questa fiaba , ho pensato a come interpretarla al tempo del coronavirus……..
Mentre prima dell’evento del coronavirus si viveva molto più distanti , e c’era più indifferenza ora abbiamo dovuto imparare a collaborare molto di più, questo in vari ambienti, lavorativo, scolastico, fra amici di gruppo e questo ci ha permesso di capire chi c’è stato più vicino , e a volte abbiamo ricevuto degli aiuti inaspettati da chi non credevamo potesse aiutarci e a volte chi si vantava o ci elogiava si è dimostrato più indifferente alle nostre necessità.
Questo come il cervo che sottovalutava le sue sottili gambe e si vantava delle corna che lo hanno poi tradito.
Anna
quello che ha detto il cervo io lo interpreto così “le cose che ti piacciono a volte non sono utili e invece quelle che ritieno brutte a volte sono più utili di quanto sembrino.
Maria Cristina
Sì Anna è proprio così!! Diceva la mia nonna che “non tutti i mali vengono per nuocere….anzi” e voleva proprio dire che spesso le cose non sono come sembrano. Da qui l’importanza di sapere cogliere l’essenza delle cose andando oltre le apparenze:))
Daniel
Per me è importante avere delle cosa utili che servono e che ti possono servire in momenti importanti , anche se non sono belle e non ti piacciono.Poi specialmente non ascoltare cosa dicono gil altri su di te e credere sempre in se stessi
Thomas
Mi è piaciuta molto questa fiaba perché mi ha fatto pensare alla differenza tra bellezza e utilità.
Ho pensato che molte cose belle che facevamo prima del coronavirus (viaggi, cene fuori…) non sono poi così fondamentali. Molto più importante è volersi bene e aiutarsi a vicenda.
GIOVANNI
GIOVANNI
questo testo mi ha fatto capire che il cervo si vantava delle sue corna perchè erano così maestose e si pentiva delle sue gambe così esili ma in realtà il cervo secondo me si dovrebbe anche un po’ vantare delle sue gambe perchè l’anno aiutato a sfuggire dal leone e invece si doveva pentire delle sue corna che essendo così grandi si potevano impigliare facilmente.
Elisabetta
Molte volte il nostro corpo non ci piace, ma ogni persona è bella così com’è e si deve piacere senza badare ai commenti degli altri. Perché ognuno è unico e la sua unicità, lo differenzia dagli altri.
Stefano
Questo racconto e’ molto istruttivo e la morale e’ molto chiara. Mi porta anche a pensare all’ emergenza del coronavirus: le mascherine che non ci piacciono molto, ci aiutano a non prendere il COVID.
Un esempio che mi viene in mente e’ quando non avevamo voglia di andare a vedere i nostri nonni e poi quando sono morti abbiamo rimpianto di non averli abbracciati per l’ ultima volta.
Gabriele
Questa fiaba mi è piaciuta molto, mi insegna che anche se alcune cose che uno possiede risultano più belle, non vuol dire che le altre cose più brutte siano inutili, anzi a volte è anche il contrario.
Benedetta
Storia molto bella e significativa
In quel periodo le cose che mi mancavano di più erano
Andare a scuola e uscire di casa.
Mi mancavano queste due cose perché vedevo mio fratello andare a fare la spesa e volevo andare con lui e poi mi mancavano i compagni,però c’era un pro:si poteva dormire sino alle 8:00
Aurora
Secondo me è un argomento molto importante perché a volte noi facciamo di tutto per rendere noi stessi qualcosa in più ma non ci rendiamo conto che quello che abbiamo ci può rendere molto felici così come siamo! Ad esempio un giorno in cui io ero molto triste, mia mamma mi disse ” Se sorridi al mondo il mondo sorriderà a te ” e per me questo vuol dire essere se stessi e avere sempre il sorriso sul viso senza pensare alle cose brutte
Rosalina
Questa storia mi fa pensare che bisogna essere contento di quello che hai e non chiedere troppo perchè dopo perderai tutto quello che hai.
Amelia
Questa storia è significativa perché non bisogna giudicare il propio corpo ma apprezzare quello che si ha.?
Arianna
Secondo me il cervo doveva riuscire a trovare l’utilità e la debolezza sia delle corna sia delle gambe, ma anche capire che niente e nessuno è perfetto!
Tutti siamo unici!
Arianna
Questa fiaba mi ha fatto pensare alla differenza tra bellezza e utilità.
Gaia
Questa storia anche se corta racchiude in sé valori intramontabili. Le cose piú brutte a volte possono essere il nostro punto di forza e possono trarre vantaggio da situazioni spiacevoli. Rispondendo alla domanda: la cosa che mi é mancata di piú è molto semplicemente rivedere una persona
Pablo
Il cervo non sapeva di avere delle gambe così veloci e si vantava delle sue corna (che alla fine lo tradiranno). Spesso gli esseri viventi pensano al loro aspetto esterno, invece di pensare ad altre caratteristiche interne che si nascondono dentro ognuno di loro. Ottima storia?
Chiara
Storia fantastica, come anche la lezione che insegna: ‘ciò che riteniamo importante non lo è mentre ciò che disprezziamo si rivela la cosa più importante che abbiamo.’
Se devo essere sincera, mi ricorda un evento della mia infanzia: all’ asilo c’era una bambina che era molto insicura del suo corpo, poi capendo che non era così importante l’apparenza, è diventata molto più socievole e si fece molti amici.
Rispondendo alle domande, anche a me questa storia ricorda molto la quarantena, soprattutto le persone che erano vittime di cyber-bullismo; e, una cosa che secondo me disprezziamo sempre, è la nostra famiglia. Anche se bisognerebbe sempre onorarla.
Giulia
Avevo letto un libro simile a questo: “Wabi Sabi”. È un libro che ci educa a vedere nell’ imperfezione la bellezza delle cose, la sensibilità estetica… Non dobbiamo sempre pensare per quanto una cosa possa essere bella per noi possa essere utile per la nostra vita, che dobbiamo pretendere di più… È MEGLIO UNA CAPANNA DOVE SI RIDE, CHE UN CASTELLO DOVE SI PIANGE. Dico questo perché anche se ricevi un regalo per esempio come una semplice collana, qualcuno di noi si lamenterebbe perché vale poco, ma il vero regalo è fatto con il cuore, per chi lo ricevi… Dobbiamo svegliarci ogni giorno con la gratitudine nel cuore, perché ci sono altre persone che hanno molto di meno di te e che sono più sfortunate??.
“
Tommaso
E importante secondo me imparare ad apprezzare il proprio corpo così com’ è senza ascoltare i giudizi degli altri, ognuno é diverso nessuno é uguale, puoi essere diverso nel tuo piccolo e nel tuo grande. Questo argomento mi é veramente piaciuto.
Alice
Non bisogna giudicarsi o giudicare solo dall’apparenza ma anche dalla persona che si è.