Avatar virtuali in un mondo reale?

Avatar virtuali in un mondo reale?

In questo periodo di quarantena sto usando di più i social media, principalmente per comunicare con i miei amici ma anche per avere una visione del mondo.
Ciò che offrono i social media, soprattutto quelli non legati ad un’utenza telefonica, è proprio questa interazione a livello planetario tra gli esseri umani. Quando entro su Instagram o Tiktok, è come se mi immergessi in una nuova realtà, una realtà in cui sono collegata con il resto del mondo e dove alla base della comunicazione non vi è più la lingua parlata, la gestualità o le espressioni del viso proprie, ma bensì qualche ‘mi piace’ o qualche semplice commento.

Nel mondo dei social media la comunicazione assume dunque un ruolo diverso perché diversi sono gli obiettivi e diversi sono i linguaggi che noi utilizziamo per relazionarci con gli altri.
Mi accorgo sempre di più che la persona che io sono sui social, si avvicina alla me nella vita reale, ma sicuramente non è la stessa persona e non usa lo stesso linguaggio. Quando entro nel mondo dei social, il mio linguaggio si semplifica, così come alcune mie paure ed emozioni che trovano la loro espressione non più nelle parole e nel tono della voce, ma attraverso l’uso di un linguaggio standard degli emoticon.

È facile passare da un linguaggio complesso, faccia a faccia nella vita reale ad un linguaggio semplice e senza barriere dei social, ma lo è per chi ha già instaurato delle relazioni emozionali, affettive, lavorative ecc., mentre è difficile che avvenga l’opposto.
Faccio un esempio: per le generazioni che sono dovute passare allo ‘smart-working’, dopo una vita costruita sulle relazioni sociali, la difficoltà maggiore è stata caratterizzata dall’utilizzo delle nuove tecnologie, ma a livello relazionale non hanno riscontrato grossi problemi. Hanno semplificato la forma, ma non il contenuto né i processi della comunicazione interpersonale. Coloro che invece stanno partendo oggi come me e che quindi partono da un sistema comunicazionale semplificato, fatto di sole relazioni virtuali o quasi, sapremo in futuro adattarci ai percorsi di relazione con gli altri? Le migliaia di ‘haters’ che popolano i social sapranno essere dei “leoni” anche nella vita reale?

Nel mondo dei social dunque calano alcune barriere emozionali: sicuramente si è se stessi in modo diverso. In questo mondo, possiamo rappresentarci o essere più volti, decidere di usare linguaggi diversi e difficilmente ci fidiamo di ciò che ci circonda. Ma siamo sempre noi, siamo noi nella nostra complessità di essere umani, ciò che cambia è l’immagine e il linguaggio che utilizziamo. In questo mondo virtuale allora diventa difficile capire il vero sé dell’altro che ci sta davanti. Anche quando si tratta di amici, diventa difficile capire ciò che può essere espresso con uno sguardo o con il tono della voce. Tutto è ovattato, controllato, l’essere noi stessi cambia: si è soli in un mondo immenso, si è soli nel decidere chi vogliamo essere e come vogliamo manifestarci. Sui social parte della nostra immagine diventa quella della macchina, siamo degli avatar virtuali che vivono in un mondo reale?

28 Comments
  • Gianfranco
    Rispondi
    Posted at 7:16 am, Maggio 22, 2020

    Ma che bella riflessione…..in effetti essere l’avatar di se stessi è stimolante…quante personalità dentro di noi..quante sfaccettature che emergono a seconda dei contesti in cui operiamo…e i social in qualche modo decontestualizzano e liberano..rimuovono tutto. Si può’ quindi dire che riesci a manifestare te stesso solo attraverso i social? Direi di no. Probabilmente tiri fuori quagli aspetti più’ remoti e istintivi cha abbiamo dentro e che la crescita e la cultura ci ha insegnato a costruire…c’era il mio professore di filosofia al liceo che usava esprimere questo concetto: “quello che differenzia l’uomo dagli animali è la creazione dell’appetito…l’uomo ha appetito..l’animale ha fame…”…ecco che quello che siamo è quello che siamo diventati attraverso l’esperienza, la conoscenza, la crescita. Se attraverso i social riusciamo a tirar fuori quell’istinto che con il tempo abbiamo imparato a “domare” vuol dire che noi siamo cosi’ veramente? Non credo. Questo blog è bellissimo perché è un social che ti invita a riflettere su dei concetti, su dei valori, su delle esperienze e ti aiuta a costruire quello che sei e soprattutto quello che vorrai essere: come te Elsa…come te.

  • Zoe
    Rispondi
    Posted at 6:28 pm, Giugno 4, 2020

    Sono più che convinta, che i social ci facciano cambiare piccoli comportamenti e modi di fare, tipi di emozione… Questi social, piacciono a tutti, attirano, interessano e una volta entrati, quello che abbiamo nella testa finisce da qualche altra parte e dentro di noi entra tutto ciò che si trova sul telefonino o sul computer, qualunque dispositivo ci troviamo davanti. Già normalmente tutti i ragazzini hanno instagram tiktok, qualuncque cosa, è come se non avercelo fosse… Una cosa inammissibile, chi non ce l’ha è considerato diverso. Molte diversità, escono non solo dal fisico, ma anche della mentalità. Un ragazzo a cui non interessa un bel niente dei social e pensa a divertirsi in un altro modo, e ce ne sono migliaia di migliaia, viene preso di mira, come lo strano del gruppo. Lo prendono in giro, gli fanno scherzi… Trovo che i social condizionino un po’ la mente dei ragazzini, eppure sono proprio i ragazzi e i bambini che costruiranno un futuro migliore del nostro, allora vorrà dire che il nostro futuro sarà, tecnologia, tecnologia e tecnologia? Non lo so, ma se andiamo avanti così, può darsi. Questo periodo sicuramente non aiuta certo ad aprire la mente, no no, ma se ognuno di noi guardasse oltre i telefoni e i computer, scoprirebbe un mondo nuovo, basterebbe spostare leggermente gli occhi e lasciare più spazio alla creatività e alle emozioni. Varcare quelle mura che ci tengono stretti stretti dentro i dispositivi e non ci permettono di scoprire ed esplorare. Se tutti adesso non staccano un attimo gli occhi e non si guardano intorno, come prima eravamo obbligati a fare, non riusciamo a tornare indietro e rimaniamo lì, con delle mure che diventano sempre più grandi, sempre più alte, fino a che non riusciremo mai più a superarle. Secondo me, se le persone si fermassero di più a pensare,a riflettere su di noi su ciò che abbiamo intorno, il mondo sarebbe più pacifico e tutti noi avremmo delle condizioni di vita normali.

  • admin
    Rispondi
    Posted at 5:16 pm, Giugno 6, 2020

    Come tutti anch’io ho degli account, in particolare mi piace Instagram e sto scoprendo tiktok, non mi sento schiacciata tra mura altissime ma sicuramente a volte mi condizionano. Guardo quello che pubblicano gli altri e ci penso mille volte prima di pubblicare qualcosa di mio perché mi chiedo cosa penseranno gli altri. Penso che spetti a noi avere più coraggio ed utilizzare la tecnologia riempiendola di contenuti veri, dipende solo da noi essere reali tra avatar:))

  • Pietro (Scuola media)
    Rispondi
    Posted at 9:28 am, Maggio 25, 2021

    io penso che non sia giusto che una persona diventi una persona virtuale grazie ai media.

  • Caterina e Margherita
    Rispondi
    Posted at 9:34 am, Maggio 25, 2021

    Secondo noi il mondo dei social é diventato tossico, pieno di persone che giudicano senza un velo di empatia, ma la tecnologia è comunque importante, per il lavoro e per la vita quotidiana. Io per esempio (Caterina), sui social sono davvero io, mostro il mio volto e mi metto in discussione, quando qualcuno, sotto dei video, fa interventi ignoranti, discriminatori o offensivi, riprendendo il suo comportamento.

  • Samuele e Leonardo (scuola media 3F)
    Rispondi
    Posted at 9:34 am, Maggio 25, 2021

    Ottima riflessione, pensiamo che il mondo dei social sia molto utile principalmente per la condivisone di idee in modo semplice ma sinceramente noi ( io e il mio compagno) non siamo al 100% NOI cerchiamo di adattarci alla situazione attuale in modo diverso da quello che ci pone la vita reale. Pensiamo che sia molto utile relazionarsi nella vita reale per avere delle reali conversazioni e sapersi adattare al vero mondo

  • MICRAL (non siamo noi)
    Rispondi
    Posted at 9:35 am, Maggio 25, 2021

    Ciao blogger! Grazie per questo bellissimo articolo! Pensiamo che abbiate ragione, perché la maggior parte delle persone sui social non è chi è realmente. Questo è sicuramente dovuto dal fatto che si usano delle emoji per esprimere quello che proviamo ma non sempre corrisponde alla realtà. Anche un breve e semplice messaggio

      • MICRAL
        Rispondi
        Posted at 6:27 am, Maggio 28, 2021

        Noi pensiamo che quello che si dice via messaggio sia molto lontano dalle conversazioni reali
        mentre per quanto riguarda sticker ed gift pensiamo che vengano usate principalmente per divertimento e senza dover per forza comunicare un messaggio. Secondo noi i messaggi e i social sono fondamentali per la vita di una persona e questo lo abbiamo visto durante la pandemia dato che era l’unico modo per comunicare ma in ogni caso sono molto lontani dalla vita reale.

  • Lorenzo Andrea (scuola media)
    Rispondi
    Posted at 9:37 am, Maggio 25, 2021

    Io condivido il fatto che il mondo dei social è uguale alla vita reale ma allo stesso tempo diverso; perché quando per esempio si posta una foto su Instagram, quello che si vede è solo la parte esteriore di noi, quella interiore, spesso e volentieri viene trascurata. Sicuramente il mondo dei social nasconde cose brutte: chi insulta, chi si prende gioco della vita di altre persone, per cui i social sono belli ma allo stesso tempo pericolosi, bisogna fare attenzione a quello che si fa sui social.

  • Edoardo, Pietro
    Rispondi
    Posted at 9:37 am, Maggio 25, 2021

    In questo articolo ho capito che una persona deve essere se stessa anche sui social. E non bisogna essere diversi solo per essere popolari. Ma comunque quando usiamo la tecnologia noi impariamo sempre qualcosa di nuovo.

  • Roberto e Davide
    Rispondi
    Posted at 9:42 am, Maggio 25, 2021

    Ciao
    Credo che questo articolo sia molto veritiero perché magari le persone sui social si comportano in un modo diverso dalla vita reale,comportandosi
    in modo sbagliato.
    Ad esempio sui social si possono trovare persone scorette che prendono in giro o insultano altre persone ,ma che nella vita reale non avrebbero il coraggio di
    affrontare.

  • Francesca ed Elisa (scuola media 3F)
    Rispondi
    Posted at 9:42 am, Maggio 25, 2021

    Noi pensiamo che i social condizionano molto la società di oggi. Certamente è bellissimo poter comunicare con le persone di tutto il mondo grazie solo ad un’ applicazione, però, allo stesso tempo, è brutto non poter conoscere la persona che si nasconde dietro a quel “mi piace” o a quel commento. Noi sui social siamo 100% noi, però molte persone sono false e si fingono qualcun’ altro. La tecnologia ed i social sono fondamentali per la società, però sarebbe bellissimo vivere in un mondo senza barriere, senza maschere.

  • Davide, Nico, Marco, Simo 3F
    Rispondi
    Posted at 9:52 am, Maggio 25, 2021

    Noi quando usiamo i social esprimiamo una parte di noi diversa o a volte più profonda di noi stessi.Per le persone timide è più difficile il rapporto faccia a faccia che scompare dietro a uno schermo rendendolo più sicuro di sé.

  • Simone, Nicolò, Davide (3F)
    Rispondi
    Posted at 11:47 am, Maggio 27, 2021

    Ciao, secondo noi, le persone “timide” si spaventano di meno sui social perché sono dietro a uno schermo e non sono faccia a faccia con il bullo o con la persona che lo insulta.

  • Eleonora e Giampi
    Rispondi
    Posted at 2:03 pm, Marzo 15, 2022

    Ciao, penso che tu abbia ragione e che a volte i social media ci rendono dipendenti e a volte ci sono stati molto utili nel periodo di quarantena!

  • Sofia e Miruna
    Rispondi
    Posted at 2:03 pm, Marzo 15, 2022

    Secondo noi questo testo ha ragione perché di persona possiamo esprimerci meglio invece che attraverso un dispositivo elettronico.

  • Andrei
    Rispondi
    Posted at 2:07 pm, Marzo 15, 2022

    In questo articolo ho capito che si deve essere se stessi nei social perché essere popolari ma non se stessi non conta. La tecnologia ci aiuta molto in quest’epoca di difficoltà come guerre e pandemie per poter comunicare.

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